Ci troviamo nella cantina Colmello di Grotta a Farra d’Isonzo, in provincia di Gorizia; siamo in Friuli Venezia Giulia. non lontano dai confine con la Slovenia. L’azienda si estende su una superficie di circa 21 ettari, su 15 dei quali sono coltivate viti il resto è coperto da bosco.

L’azienda nasce nel 1965 per volontà di Luciana Bennati che, innamorata del vino e della sua terra, decide di dare voce alla sua passione portando in breve tempo,  Colmello di Grotta  a farsi conoscere con successo anche nel mercato internazionale. Oggi al timone dell’azienda ci sono la figlia di Luciana, Francesca Bortolotto e la nipote Olimpia Possati, coadiuvate da Roberto e Carlo, che con grande passione portano avanti la missione della fondatrice.

Colmello di Grotta ha una particolarità che la rende quasi unica, se andate a visitare l’azienda, potrete constatare che una semplicissima strada sterrata divide i vigneti dell’azienda, quasi magicamente, in due parti pressoché uguali, da un lato ci sono i vigneti che appartengono alla denominazione DOP Collio e dall’atra quelli della DOP Isonzo. Anche se molto vicini tra loro, i terreni sono molto diversi e di conseguenza anche i vini hanno delle caratteristiche molto differenti.

I terreni della DOP Isonzo sono di origine calcarea e tendenzialmente ghiaiosa che danno vita a vini sono eleganti e profumati; i terreni della DOP Collio invece sono di origine fossile, ricci di marna e arenaria che donano al vino più struttura e profumi più complessi. La bravura della cantina Colmello di Grotta sta nel riuscire a produrre vini che si completano e rappresentano a pieno il territorio da cui provengono.

Altra cosa che bisogna assolutamente visitare in azienda è la “anforaia” qui si trovano le anfore in ceramica porosa di ultima generazione che Colmello utilizza per la vinificazione e l’affinamento dei suoi vini. Si tratta di anfore studiate e progettate dal loro consulente enologo Michele Bean, e realizzate interamente a mano, in Italia da un mastro artigiano romano. Uniche nel loro genere e numerate.

L’azienda ha deciso di utilizzare le anfore per tutti i vini bianchi prodotti, al fine di mantenere a pieno le caratteristiche dell’uva senza aggiungere note “extra” che possono derivare dall’affinamento in legno. Il legno viene comunque usato solo in minima parte affinare per l’affinamento dei vini rossi.  Una volta entrati in anforaia, chiudete gli occhi e riempitevi il naso ed i polmoni del profumo del vino!

Concludiamo il nostro breve racconto sottolineando che l’azienda è molto attenta all’ambiente e all’ eco sistema e nel 2017 ha iniziato la conversione della sua produzione al metodo biologico; dalla vendemmia del 2020, nascerà il primo vino ufficialmente certificati biologico.

Vi consigliamo di assaggiare tutti i vini di Colmello di Grotta ma se ne dovere scegliere uno, provate il Sanfilip un bland di  Chardonnay Musquè, Sauvignon e Friulano che non vi deluderà; un vino fresco e fruttato da giovane che diventa più complesso e speziato con il passare degli anni.